Roma, 11 agosto 2023
Egregio Sindaco,
lo scorso dicembre il Comune di Roma ha annunciato pubblicamente, sia pure in forma sintetica, il progetto “Carme”, che prefigurava una risistemazione urbanistica di via dei Fori imperiali e dell’area archeologica monumentale, integrata da una serie di attività scientifiche, divulgative e di accoglienza.
Dopo una campagna di più giorni da parte de Il Messaggero, intitolata “oltraggio ai Fori”, il 9 agosto lo stesso quotidiano ha comunicato che, a seguito dell’incontro avvenuto fra i rappresentanti del Comune e del Ministero della Cultura, il progetto “Carme” è stato sostituito da un programma che, da quanto si legge, appare di segno culturale e urbanistico diametralmente opposto, stabilendo che l’area della via dei Fori debba rimanere intatta, e che persino la carreggiata non dovrà subire riduzioni.
Non potendo dimenticare il grande progetto urbanistico fortemente sostenuto alla fine degli anni settanta dall’allora Soprintendente Adriano La Regina, da Antonio Cederna, insieme alle più illustri personalità del mondo della cultura e della politica, si ritiene che tutta l’area centrale debba essere adeguata con interventi volti a evidenziare la conformazione reale dei Fori imperiali, ancora sepolti per due terzi sotto lo “stradone” degli anni Trenta, in un rapporto integrato con la città, favorendone la piena comprensione e fruizione; si è stabilito invece che nemmeno il bordo dei marciapiedi debba essere modificato.
La strada secondo quanto concordato da Comune e Ministero sarà preservata al solo ed unico scopo di servire allo svolgimento di parate militari.
Colpisce inoltre – e questo è l’aspetto più grave – che, mentre vengono tutelati persino i marciapiedi della strada, Comune e Governo nazionale abbiano decretato la distruzione dell’ultimo elemento autentico della storia urbanistica dei Fori: la cinquecentesca Via Alessandrina, sopravvissuta alle demolizioni. La sua eliminazione, del tutto ingiustificata, priverà per sempre Roma di un tracciato storico insostituibile, che ancora adesso lega armonicamente le strutture imperiali con il livello della città medievale e moderna.
Rispetto al progetto “Carme” il cambio di orientamento avvenuto con le scelte ora concordate non potrebbe essere più evidente. In questo contesto, l’unica memoria storica da salvaguardare, ad evidenza, parrebbe quella del ventennio, a scapito di quella della Roma imperiale e della storia successiva della città.
Sarà quindi certamente in grado di comprendere il nostro bisogno di capire le ragioni delle scelte recentemente maturate in accordo col Governo nazionale. Le chiediamo perciò di poter visionare il progetto “Carme” e il progetto modificato, per esaminarne in dettaglio i contenuti e per poter quindi eventualmente condividere le ragioni del Suo ripensamento. Rimaniamo a disposizione per un incontro che auspichiamo vorrà accordarci.
Ringraziandola per la cortese attenzione, Le porgiamo i nostri migliori saluti.
Rita Paris Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Anna Maria Bianchi Carteinregola
Michele Campisi Italia Nostra Roma
Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash